Operazione Condor
Operazione Condor parte guerra fredda | |
---|---|
![]() Paesi coinvolti principalmente Paesi coinvolti marginalmente | |
Data | 1970 - 1980 ca. |
Luogo | Sud America |
Voci di operazioni militari presenti su Wikipedia | |
L'Operazione Condor o Piano Condor (in inglese Operation Condor; in spagnolo Operación Cóndor; in portoghese Operação Condor) fu un accordo che ebbe genesi negli anni '70 del secolo scorso con cui i governi di sette dittature militari dell'America Latina: Argentina, Bolivia, Cile, Paraguay, Uruguay, Perù (dal 1978) e Brasile (dal 1980), si impegnarono, almeno inizialmente, nello scambio di informazioni riguardanti dissidenti dei regimi e, successivamente, nella collaborazione per la violenta eliminazione degli oppositori, anche presunti, dei regimi.[1] In quegli anni, le polizie segrete delle dittature nel Cono Sud d'America diedero vita ad un coordinamento decentralizzato, anticomunista e segreto,[2][3][4][5] sostenute dai servizi segreti degliStati Uniti,[6][7][8][9] con lo scopo consolidare il potere dei governi centrali[10] e contemporaneamente contrastare l'influenza e la diffusione delle ideologie di sinistra.[11][12][13][14][15]
L'Operazione venne messa in atto formalmente a partire dal 25 novembre 1975 dai vertici dei servizi segreti militari di Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay e Uruguay. Di fatto, su richiesta del dittatore cileno Augusto Pinochet, fu il colonnello Manuel Contreras, capo della polizia politica cilena, a proporre l'operazione - dando in tal modo veste ufficiale ad un'attività di collaborazione già che si perpetuava - durante un vertice militare segreto tenutosi a Santiago del Cile.[16][17] L'Operazione si concluse negli anni immediatamente successivi alla caduta della giunta militare in Argentina del 1983.[18][19]
Rimasta a lungo segreta, fu data conferma dell'esistenza dell'Operazione solo nel 1992, quando l'attivista paraguaiano Martín Almada scoprì, nella centrale di polizia della città di Lambaré, vicino ad Asunción, l'Archivio del terrore, cioè l'insieme di circa sessantamila documenti che aveva accumulato Alfredo Stroessner, dittatore del Paraguay dal 1954 al 1989.[9] Le rivelazioni che seguirono la scoperta, insieme alla declassificazione di altri documenti negli Stati Uniti ed in Brasile,[20] non solo permisero di ricostruire a grandi linee le vicende dell'Operazione e la connivenza della CIA, ma diedero anche sufficienti prove dei crimini perpetrati dalle dittature in America Latina, in particolare sotto i regimi di Cile ed Argentina.[21][22][23] Fu provato quindi che i regimi ricorsero con frequenza ad atti violenti per eliminare gli oppositori politici,[24] fuggiti fino anche in Europa[12] e negli Stati Uniti.[25] Ad oggi le stime si attestano tra le 50 migliaia di assassinii, 30 migliaia di desaparecidos, circa 400 migliaia incarcerazioni.[6][26][27][28][29][30][31] È noto che furono presi di mira principalmente militanti di sinistra, leader sindacali, esponenti del basso clero, studenti, insegnanti ed intellettuali.[32]
Le dittature facenti parte dell'operazione Condor ricevettero massicci aiuti statunitensi, in termini di risorse economiche, addestramento e forniture militari, di preparazione e organizzazione dell'Intelligence, compresa la trasmissione di informazioni riguardanti le più efficaci pratiche di tortura dei prigionieri e dei dissidenti.[33] Si appoggiarono anche alle formazioni di estrema destra, che in tutti i casi contribuirono a portarle al potere, e nei momenti di crisi si organizzarono in squadroni armati (squadroni della morte),[34] per assassinare oppositori politici e militanti di sinistra. Tra le più famigerate organizzazioni repressive di destra vi furono la Tripla A argentina e l'organizzazione Patria y Libertad cilena, entrambe finanziate dalla CIA.
Antefatti
[modifica | modifica wikitesto]
Vale la pena mettere in evidenza il contesto geopolitico entro cui fu dato inizio all'Operazione: a partire dagli anni '50, infatti, in America latina si verificarono una serie di colpi di Stato:
- il generale Alfredo Stroessner salì al potere in Paraguay nel 1954;[26]
- le forze armate brasiliane rovesciarono il governo democratico di João Goulart nel 1964;[35]
- il generale Hugo Banzer prese il potere in Bolivia nel 1971 dopo una serie di colpi di stato;[36][37]
- nel 1973 prese il potere in Uruguay una dittatura militare;[38][39]
- le forze di Augusto Pinochet rovesciarono nel 1973 il governo democratico di Salvador Allende;[40]
- una giunta militare capeggiata dal generale Jorge Rafael Videla salì al potere in Argentina nel 1976;[41]
È importante considerare che, da un lato, l'America Latina, anche prima della guerra fredda, ebbe una lunga tradizione di ingerenze militari negli affari pubblici,[9] dall'altro, che gli obiettivi dell'Operazione apparvero in linea con la politica anticomunista degli Stati Uniti.[13] Perciò i servizi segreti ed i militari statunitensi, in alcune circostanze, durante le presidenze di Nixon, Ford, Carter e Reagan, convissero (e talora collaborarono) con le stesse polizie segrete dei regimi[11] per offrire supporto attraverso formazione, assistenza tecnica e militare.[42] Si può prendere come esempio di tale collaborazione la Scuola delle Americhe, una scuola di formazione militare con sede a Panama, sovvenzionata e diretta dagli Stati Uniti, dove si diplomarono più di 60.000 militari dell'America Latina, di cui una gran parte divenne tristemente nota per aver perpetrato impunemente crimini contro l'umanità ed essere stata coinvolta nelle vicende dell'Operazione Condor.[9][43]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La genesi dell'Operazione
[modifica | modifica wikitesto]Nonostante esistessero già dei rapporti di cooperazione in chiave anticomunista tra i vari servizi segreti delle dittature in America Latina prima del lancio dell'Operazione Condor,[44] l'origine di essa può essere fatta risalire a una serie di incontri tra i vertici delle forze di polizia repressive dei vari paesi coinvolti. Il primo di questi fu la Conferenza degli eserciti americani, tenutasi a Caracas il 3 settembre 1973, durante la quale lo stesso comandante dell'esercito brasiliano Breno Borges Fortes, propose di estendere lo scambio di informazioni tra i vari servizi di sicurezza con l’obiettivo di combattere il terrorismo. Nel marzo 1974, i rappresentanti delle forze di polizia di Cile, Uruguay e Bolivia si incontrarono con Alberto Villar, vicecapo della polizia federale argentina e cofondatore del commando della morte Tripla A, per definire le linee guida per una cooperazione più stretta.[45] Di fronte all'intensificarsi delle resistenze organizzate nei vari paesi, si sviluppò l'idea di una collaborazione tra i governi militari con l'intento di eliminare ogni forma di opposizione, sia all'interno che all'esterno dei confini nazionali.[46]
Nel maggio 1975, Jorge Fuentes, argentino, membro del MIR fu arrestato dalla polizia uruguaiana insieme ad Amilcar Santucho mentre tentava di passare il confine tra Argentina e Paraguay per mettersi in contatto con i dissidenti locali in nome della Giunta di Coordinamento Rivoluzionario. La gestione coordinata dell'arresto di Santucho e Fuentes creò lo stato di fatto in cui, sei mesi dopo, si sarebbe contestualizzata l'Operazione Condor. L'interrogatorio e la tortura dei due militanti furono condotti in collaborazione tra i servizi segreti argentini e cileni.[47] Nel settembre 1975, due mesi prima della riunione di fondazione dell'Operazione Condor, Fuentes fu trasferito a Villa Grimaldi in Cile. Fu così che il processo di creazione culminò il 25 novembre 1975 quando i leader dei servizi di intelligence militari di Argentina, Bolivia, Cile, Paraguay e Uruguay[48] si incontrarono con Manuel Contreras, comandante in capo della DINA, a Santiago del Cile, dove fu ufficialmente data forma al Piano Condor.[49][50] Ufficialmente, gli obiettivi della repressione organizzata dai servizi segreti cooperanti erano rivolti contro i guerriglieri, come i Montoneros argentini, il Movimento di Sinistra Rivoluzionaria (MIR) cileno o i Tupamaros urugauiani. L'operazione mirava a creare un archivio continentale di individui considerati sovversivi, che, attraverso lo scambio di informazioni tra i paesi partecipanti, dovevano essere localizzati, arrestati e neutralizzati, indipendentemente dalla loro nazionalità o dal paese in cui si trovavano. In questo processo di cooperazione e creazione di banche dati, si formò una "zona extraterritoriale" in cui le operazioni potevano essere condotte senza interferenze burocratiche. Gli obiettivi specifici includevano la distruzione delle attività di guerriglieri, attivisti e oppositori; impedire che i ricercati trovassero rifugio nei paesi vicini; centralizzare le informazioni di intelligence; consentire l'installazione di rappresentanze diplomatiche tra i paesi coinvolti; formare squadre operative congiunte per intervenire sul campo; coordinare un piano di sorveglianza delle frontiere per monitorare i movimenti tra i paesi; e creare squadroni di esecuzione per operare al di fuori dell'area.[46] Nella pratica, d'altro canto, l'operazione non si limitò solo al contrasto della resistenza armata nel continente, ma si estese alla repressione di qualsiasi forma di opposizione politica.[51]
La sviluppo nelle Americhe ed in Europa
[modifica | modifica wikitesto]Con il colpo di Stato in Argentina del marzo 1976 si concluse il periodo di consolidamento dei regimi dittatoriali nel Cono Sud e vennero completamente resi omogenei i loro sistemi politici e legali.[46] A partire dallo stesso anno, quando l'Operazione raggiunse il culmine della sua efficienza operativa, la DINA cilena e la SIDE argentina divennero le principali forze repressive dell'America Latina. In particolare, in Cile, reso innocuo il MIR, Manuel Contreras si concentrò sull'organizzazione delle Operazioni di Calle Conferencia, due missioni di intelligence clandestine volte ad eliminare la dirigenza del Partito Comunista del Cile, che si era sostituito al MIR nella gestione della lotta politica contro il regime. Una settimana dopo, ebbe luogo un ulteriore incontro tra i rappresentanti delle polizie segrete dei regimi, al quale presero parte undici delegati di Argentina, Cile, Brasile ed Uruguay. Durante il vertice, si deliberò, dopo aver finito di reprimere la resistenza armata e non armata nel Cono Sud, di avviare una nuova fase dell'Operazione con l'obiettivo di estendere le operazioni di eliminazione anche al di fuori dell'America Latina per raggiungere dissidenti rifugiatisi, ad esempio, in altri paesi come Francia, Portogallo, Stati Uniti, Italia e Messico.[47] Alcuni casi simbolo delle missioni al di fuori del Cono Sud furono l'omicidio di Orlando Letelier, ex ministro del governo Allende, avvenuto il 21 settembre 1976 a Washington in un attentato compiuto da Michael Townley[52] ed il tentato omicidio ai danni di Bernardo Leighton e sua moglie avvenuto a Roma ed organizzato da Stefano delle Chiaie.[53][54][55] In totale, il numero delle vittime transfrontaliere dell'Operazione è in generale stimato tra le 400 e le 500 persone.[6][7]
I desaparecidos ed i voli della morte
[modifica | modifica wikitesto]Per cancellare fisicamente ogni traccia sia dell'opposizione sia dei metodi coercitivi di repressione e al contempo per creare un clima di terrore diffuso nella popolazione, finalizzato a scoraggiare qualsiasi forma di resistenza, le polizie segrete, in particolare in Argentina e Cile, iniziarono a detenere i dissidenti clandestinamente,[56] per poi internarli in dei centri di detenzione, come ad esempio l'Escuela Superior de Mecanica de la Armada vicino Buenos Aires, ed infine assassinarli.[57] Iniziò ad essere usato nella pubblicistica, per indicare il dissidente arrestato e poi misteriosamente scomparso senza lasciare alcuna traccia, il termine desaparecido.[46][58] Tra le tecniche di eliminazione più comuni, almeno inizialmente, vi furono l'iniezione letale e la fucilazione. I cadaveri delle vittime venivano poi in gran parte cremati o tumulati in fosse comuni. Quando però la repressione divenne pienamente operativa, le fucilazioni e le fosse comuni non riuscirono più sufficienti per eliminare le tracce della repressione. Tra il 1976 e il 1978, le polizie segrete, principalmente di Cile ed Argentina, iniziarono a caricare degli aerei militari di prigionieri che poi venivano fatti lanciare nell'oceano o nel Rio della Plata. Inizialmente le vittime venivano gettate vive dagli aerei, ma presto, dato che iniziarono a riemergere dei cadaveri sulle sponde atlantiche di Argentina ed Uruguay, si scelse di sedare i prigionieri prima di gettarli in mare. Tali operazioni vennero poi denominate voli della morte.[46][59][60][61] Ci furono anche centinaia di casi di neonati e bambini sottratti alle madri in prigione che erano state rapite e poi fatte sparire; i bambini vennero consegnati tramite adozioni illegali a famiglie e soci del regime.[62]
La conclusione dell'Operazione
[modifica | modifica wikitesto]Le relazioni tra le dittature di Cile e Argentina iniziarono a scricchiolare nel 1978 per delle contese relative alle frontiere marittime nel canale di Beagle. La divisione tra i regimi venne portata agli estremi durante il conflitto delle Falkland, dato che il Cile fornì supporto militare al Regno Unito. Le vicende dell'Operazione, infine, volsero ad un termine con il rovesciamento della dittatura militare in Argentina ed il primo governo democratico di Raúl Ricardo Alfonsín.[26][63]
La scoperta degli Archivi del terrore
[modifica | modifica wikitesto]Tra il 1975 e il 1985, le dittature sudamericane e i loro servizi di intelligence furono responsabili della morte e della scomparsa di decine di migliaia di persone, ma la natura segreta delle operazioni repressive rende complesso definire una cifra univoca di vittime dell'Operazione.[64]
Una svolta decisiva nella ricostruzione delle vicende e dei numeri di vittime relative all'Operazione si ebbe nel 22 dicembre 1992 quando, nel corso di un'indagine di un processo per un ex prigioniero politico, il giudice José Augustín Fernández e Martín Almada, avvocato, nonché vittima superstite della repressione violenta, scoprirono in una stazione di polizia di Lambaré, nei pressi della capitale Asunción, oltre 60 mila documenti dettagliati in archivi che descrivevano la sorte capitata a migliaia di sudamericani segretamente rapiti, torturati e assassinati, tra gli anni '70 ed '80, dalle forze armate e dai servizi segreti di Cile, Argentina, Uruguay, Paraguay, Bolivia e Brasile.[21][22][23][65][66] Gli archivi contavano 53000 persone assassinate, di cui 3000 giovani, 30000 scomparse e 400000 incarcerate.[6][26][27][28][29][30][31][67][68] Tali documenti, per le atroci rivelazioni in essi contenute, furono denominati Archivi del terrore.[69] Dai documenti emerse che, altri paesi, come il Perù, nonostante non avesse collaborato effettivamente alla formalizzazione del Piano, collaborarono con le dittature fornendo informazioni di intelligence in risposta alle loro richieste.[70][71][72] Successivamente, un cablogramma dell'ANSA, pubblicato in prima pagina sul quotidiano di Asunción ABC Color, riferiva il 2 dicembre 2012 che la scoperta degli "Archivi del terrore" non fosse stata una "coincidenza", ma una conseguenza, ritardata dalle difficili condizioni politiche del Paraguay, delle operazioni di controspionaggio segnalate da Alberto Nadra che coinvolsero giornalisti della sede di Buenos Aires dell'agenzia sovietica TASS e un alto ufficiale dell'esercito paraguaiano residente ad Asunción.[73]
L'Operazione Condor sotto i regimi militari latino-americani
[modifica | modifica wikitesto]Argentina
[modifica | modifica wikitesto]La dittatura civico-militare in Argentina, data la sua instabilità, passò, dal 1976 al 1983, nelle mani di diverse giunte militari. Ognuna di queste lasciò perpetuare le attività di intelligence e repressione dell'Operazione in collaborazione con gli stati membri ed, in particolare, con Cile ed Uruguay. Il programma di repressione dell'opposizione in Argentina, applicato in gran parte in concomitanza con l'Operazione Condor, prese in seguito il nome di guerra sporca (in spagnolo Guerra sucia). Durante gli anni della repressione furono aperti in tutto il Paese circa 400 campi di detenzione,[74] tortura ed eliminazione dell'opposizione.[75] I gerarchi argentini, come quelli del resto delle altre dittature, non si fecero problemi a sostenere la causa del Piano tramite la coercizione, gli assassinii, gli arresti extragiudiziali e la produzione di falsa documentazione. Si conta quindi che tra il 1976 e il 1983 furono assassinate tra le 30000 e le 40000 persone,10000 delle quali sparirono nei voli della morte, per mano dei carnefici della dittatura di Jorge Rafael Videla[76] e dei suoi successori.[77][78]
Vicende dell'Operazione in Argentina
[modifica | modifica wikitesto]Dopo il 25 novembre 1975, data della fondazione formale dell'Operazione, il 20 settembre 1976, il comandante in capo della SIDE incontrò il suo pari cileno a Santiago per coordinarsi sulle azioni relative agli obiettivi fondamentali del Piano Condor. Gli incontri sostanzialmente servivano a concordare i termini dell'impegno da parte dell'Argentina per attuare meccanismi efficaci per localizzare, identificare, perseguitare e assassinare i dissidenti dei regimi.[79]
Tra il 24 e il 27 settembre dello stesso anno, i membri della SIDE e la controparte uruguaiana iniziarono a collaborare per eliminare completamente l'OPR-33, un'organizzazione terroristica uruguaiana a Buenos Aires. Alla SIDE argentina sono attribuiti altresì gli omicidi del generale cileno Carlos Prats, degli ex deputati uruguaiani Zelmar Michelini e Héctor Gutiérrez Ruiz, così come dell'ex presidente della Bolivia, Juan José Torres, a Buenos Aires.[79]
La SIDE collaborò anche nel colpo di Stato del generale boliviano Luis García Meza Tejada con l'aiuto dell'italiano Stefano Delle Chiaie e del criminale di guerra nazista Klaus Barbie.[80]

A partire dall'aprile del 1977, un gruppo di madri i cui figli erano stati dichiarati misteriosamente scomparsi, desaparecidos (che presero poi il nome di Madri di Piazza di Maggio), iniziarono a manifestare pacificamente ogni giovedì davanti alla Casa Rosada sulla piazza per chiedere la verità riguardo alla sorte dei propri figli. Già nel dicembre 1977, due suore francesi ed altre fondatrici del movimento scomparvero misteriosamente attirando, tra l'altro, l'attenzione internazionale. Anni dopo, vennero identificati i loro cadaveri tra i corpi ritrovati sulle sponde atlantiche nel dicembre 1977 a sud di Buenos Aires e vennero dunque classificate come vittime dei voli della morte.[81] Nonostante ciò, altri membri del movimento continuarono la lotta per la giustizia negli anni successivi.
Vittime dell'Operazione in Argentina
[modifica | modifica wikitesto]Carlos Prats
[modifica | modifica wikitesto]Mentre preparava di nascosto la fuga dal Paese, il 30 settembre 1974, verso l'una di notte, nei pressi della propria abitazione a Buenos Aires, Prats venne ucciso assieme alla moglie Sofia Cuthbert dall'esplosione di un bomba radiocontrollata che era stata collocata sulla sua Fiat 125 giorni prima.[82] L'esplosione fu tanto potente da scagliare i detriti fino al nono piano dell'edificio antistante. Pochi mesi prima dell'omicidio di Prats, in una missiva, Perón gli scriveva:[83]
Vi esorto ancora una volta a esercitare la massima cautela. Vi scrivo tutto questo perché prendiate sul serio questi allarmanti incidenti. Siete indispensabili per il vostro popolo, ma ancora di più per il vostro Paese in difficoltà... Non dimenticatelo! Abbiate cura di voi stessi!
Ad ordire l'attentato sembrano essere stati Michael Townley, sua moglie, la cilena Mariana Callejas, e l'agente della DINA Juan Morales Salgado.[84][85]
Coniugi Zaffaroni
[modifica | modifica wikitesto]I coniugi Zaffaroni, uruguaiani, furono rapiti e scomparvero in Argentina il 27 settembre 1976. Entrambi furono portati nel campo di detenzione Automotores Orletti e poi furono trasferiti in Uruguay.[86] Il rapimento ebbe in seguito risonanza nel 1992, quando venne ritrovata la figlia della coppia, Mariana Zaffaroni, separata dai propri genitori ad un anno e sei mesi dalla nascita.[87]
Conseguenze dell'Operazione
[modifica | modifica wikitesto]Dopo il ripristino delle garanzie costituzionali in Argentina, furono avviate indagini per perseguire penalmente gli artefici dell'Operazione Condor.[88][89]
Per quanto riguarda le indagini e le inchieste giornalistiche relative all'omicidio di Prats,[90] fu attestata la complicità di Manuel Contreras e Michael Townley come agenti della DINA, di Martín Ciga della Tripla A e dei terroristi italiani Stefano delle Chiaie e Vincenzo Vinciguerra.[83]
Jorge Rafael Videla, guida e dittatore del paese dal 1976 al 1981, fu condannato all'ergastolo per tortura, omicidio ed altri crimini nel 1985, ma, già nel 1990, gli fu concessa l'amnistia dall'allora presidente Carlos Menem.[91] Dopo la scoperta degli Archivi del Terrore, Adolfo Scilingo, ex membro dell'apparato repressivo della dittatura argentina, rivelò al giornalista Horacio Verbitsky le responsabilità dei vertici della Giunta militare. Scilingo non solo si confessò, ma presentò anche documenti ufficiali che attestavano come gli ordini relativi a torture e sparizioni forzate fossero stati emessi direttamente dagli stessi più alti livelli del regime.[92] Così, nell'aprile 2010, la Corte Suprema dell'Argentina annullò la grazia concessa ai vertici della dittatura militare. Otto mesi dopo, Jorge Videla fu di nuovo incarcerato per la tortura e l'omicidio di 31 prigionieri. Nel 2012 fu nuovamente condannato per aver sistematicamente ordinato la separazione dei neonati dai loro genitori prigionieri politici. Si ritiene che almeno 400 neonati siano stati sottratti ai genitori mentre erano detenuti.[93][94] Da allora, più di 100 bambini dati in adozione a militari sono stati riuniti alle loro famiglie biologiche.[91] In un'altra intervista rilasciata nel 2012, Videla ammise la strage di circa 8000 persone. Mai pentitosi dei propri crimini, affermò anche che la repressione che aveva ordinato fu il prezzo che l'Argentina doveva pagare per vincere la guerra contro la sovversione.[91][95][96][97][98] Il dittatore morì il 17 maggio 2013 nel carcere di Marcos Paz di Buenos Aires, in cui scontava la pena per i crimini commessi.[99]
Il 5 marzo 2013 venne aperto un procedimento giudiziario a carico di venticinque ex ufficiali di Argentina e Uruguay, tra cui lo stesso ex-dittatore Jorge Videla ed il suo amico e successore Reynaldo Bignone, con l'accusa di aver ordinato di far rapire, sparire, torturare ed uccidere 171 oppositori politici tra gli anni '70 e '80.[100] Il 27 maggio 2016, al termine del processo, cinque degli imputati, tra cui il generale Videla, non furono condannati perché invalidi o deceduti; due furono assolti e quindici furono condannati a pene comprese tra 8 e i 25 anni di reclusione.[101][102] Tra gli imputati, l'ultimo dittatore argentino Reynaldo Bignone fu condannato a 20 anni di carcere. Le accuse si basarono sulle prove emerse dagli Archivi del Terrore e su un'altra serie di documenti statunitensi declassificati.[103] Il processo non si distinse tanto per le condanne in sé, quanto per il suo valore storico: fu uno dei primi riconoscimenti legali dell'esistenza dell'Operazione Condor e fu la prima volta che membri delle forze armate furono condannati per il loro coinvolgimento nel Piano. La sentenza ebbe importanza anche perché favorì in seguito l'apertura di procedimenti simili in altri Paesi del Cono Sud.[89][101][103][104]
Bolivia
[modifica | modifica wikitesto]Le vicende storiche del tardo secondo dopoguerra della Bolivia, caratterizzate, come nel resto dei paesi dell'America Latina, dall'instabilità politica e da una serie di ingerenze militari nel governo della Nazione, favorirono l'ascesa al potere del dittatore militare Hugo Banzer Suárez nel 1971. Il regime fu instaurato dopo il rovesciamento del regime di sinistra di Juan José Torres con l'assistenza degli Stati Uniti.[105][106]
La collaborazione con Klaus Barbie
[modifica | modifica wikitesto]Furono gli stessi Stati Uniti, nel 1951, ad aver organizzato la fuga del generale nazista Klaus Barbie dall'Europa alla Bolivia.[107] Barbie, dopo aver servito il Terzo Reich come capo della Gestapo presso Lione durante la seconda guerra mondiale (ruolo con cui si procurò l'appellativo di Boia o Macellaio di Lione), fu arruolato nel '47 dagli Stati Uniti per svolgere attività di intelligence in Germania, per poi fuggire attraverso l'Italia e poi in Sudamerica. Nel Paese, a quanto pare, Barbie fu reclutato dal governo di Banzer per dare consiglio riguardo i metodi di tortura. La lunga permanenza di Barbie in Bolivia e il suo ruolo come consigliere di Banzer possono essere ricondotti alla sua connessione con l'intelligence statunitense dopo la seconda guerra mondiale. Una volta in Bolivia, Barbie adottò lo pseudonimo di Klaus Altman e visse a La Paz, collaborando con gli Stati Uniti per gestire traffici di armi con i governi anticomunisti del Terzo Mondo.[108] L'identità di Barbie fu svelata nei primi anni '70, dopodiché fu estradato in Francia nel 1983 per essere processato per crimini di guerra. Fu condannato in via definitiva all'ergastolo, ma morì in prigione dopo soli quattro anni di reclusione.[107]
Conseguenze dell'Operazione
[modifica | modifica wikitesto]In Bolivia Banzer governò fino al 1978, perpetuando una repressione violenta contro ogni sorta d'opposizione. Sotto la sua dittatura, circa 19.000 persone fuggirono cercando asilo all'estero, 15.000 furono arrestate, più di 8.000 torturate e almeno 155 scomparvero.[109] Nonostante il suo regime sia stato rovesciato nel 1978 dal generale Juan Pereda, Banzer riuscì a conservare una notevole influenza politica, che gli permise di essere rieletto democraticamente presidente della Bolivia nel 1997. Nel 2001, dopo la diagnosi di un cancro ai polmoni, si dimise per ritirarsi a vita privata. Il 26 dicembre dello stesso anno un giudice federale argentino emise un mandato di cattura internazionale per il dittatore, richiedendo sua estradizione in Argentina.[110] Banzer morì nel a Santa Cruz de la Sierra nel 2002 senza mai essere stato perseguito penalmente per le proprie azioni, nonostante già dal 1999, dalla declassificazione di una serie di documenti, fosse dimostrata la violenza e la complicità del suo regime nell'Operazione Condor.[109]
Anni dopo, nel 2009, durante delle ricerche che si stavano svolgendo nel seminterrato dell'edificio del Ministero degli Interni, alcuni operai scoprirono corridoi nascosti che conducevano a celle segrete, utilizzate per detenere e torturare circa 2.000 prigionieri politici durante il regime della dittatura militare. Tra i prigionieri rinchiusi in queste celle vi fu anche il viceministro degli Interni Marcos Farfán, all'epoca militante dell'Esercito di Liberazione Nazionale. Farfán fornì successivamente una testimonianza dettagliata riguardo alle torture subite durante la prigionia, mirate a estorcergli informazioni su Che Guevara, che allora combatteva in Bolivia.[109]
Brasile
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1964, il Brasile cadde sotto il controllo di una giunta militare che mantenne il potere fino al 1985. Sin dal sua instaurazione, il regime adottò una serie di politiche di repressione contro i movimenti guerriglieri di sinistra particolarmente violente, in misura maggiore rispetto ad altri paesi latinoamericani come il Cile o l'Argentina, che raggiunsero la massima brutalità durante la presidenza di Emílio Garrastazu Médici. A partire dalla fine degli anni '70 e all'inizio degli anni '80, il regime visse un processo di graduale transizione democratica, che terminò nel 1985 con l'elezione di João Figueiredo come presidente del Brasile. È dato per certo che, durante il regime, circa 434 persone furono uccise o rapite e furono violati i diritti umani di 377 persone, di cui 196 ancora vive.[111][112]
A proporre queste stime è Commissione nazionale per la verità, istituita con la legge 12528/2011 con l'obiettivo di indagare su presunti crimini contro i diritti umani commessi nel periodo compreso tra il 1964 ed il 1985, e quindi anche nell'ambito dell'Operazione Condor. L'indagine si è basata su una serie di documenti provenienti da archivi in Brasile, Argentina, Stati Uniti e Paraguay, che confermano il coinvolgimento di organi e agenti della dittatura brasiliana in operazioni clandestine.[113] Già nel 2000 il presidente Fernando Henrique Cardoso aveva ordinato la divulgazione di alcuni fascicoli militari relativi all'Operazione.[114]
Cile
[modifica | modifica wikitesto]Nel Cile di Pinochet, subito dopo il colpo di Stato, arrivarono militari brasiliani "esperti" nelle tecniche di tortura, rapimento e incarcerazione degli oppositori, nonché di smantellamento delle organizzazioni dichiarate illegali. I servizi segreti cileni riuscirono, grazie all'organizzazione dell'Operazione Condor, ad assassinare numerosi personaggi scomodi al regime all'estero, come Orlando Letelier[115][116][117]. Pinochet godette anch'egli dell'aiuto del neofascista Stefano Delle Chiaie[115] e degli Stati Uniti, che gli commissionarono il golpe del 1973 con il quale salì al potere[118].
Secondo la commissione che ha stilato il Rapporto Rettig, pubblicato nel 1991, nel periodo di regime del dittatore Augusto Pinochet furono uccise 2279 persone,[119] mentre la Commissione Valech, nel 2004, ha stilato un rapporto che documenta l'incarcerazione illegale di 28459 persone, la maggior parte delle quali sono state torturate.[120] Una revisione finale del lavoro della Commissione Valech ha stabilito, infine, il totale delle vittime ad oltre 40000 persone fra il 1973 e il 1990. Il numero totale delle persone ufficialmente considerate sparite o uccise è 3216, mentre 38254 persone sono sopravvissute a detenzione per motivi politici e/o tortura.[119][120][121]
Nei primi giorni della sua dittatura, le persone coinvolte in attività considerate "sovversive" al suo regime furono soprattutto studenti che vennero prelevati da scuola e tradotti all'Estadio Chile dove vennero seviziati con scariche elettriche[122].
Tuttavia, l'Estadio Chile non fu l'unico luogo in cui avvennero i maltrattamenti nei confronti delle persone "sovversive". Altri luoghi furono, ad esempio, Villa Grimaldi e Pisagua, oltre al fatto che quello dell'elettroshock non fu l'unico metodo di tortura. Un altro metodo fu anche il waterboarding.[123]
Vittime dell'Operazione in Cile
[modifica | modifica wikitesto]Charles Horman
[modifica | modifica wikitesto]Il generale Pedro Espinoza è finito in carcere per l'assassinio di Charles Horman, con una pena di sei anni.[124]
Orlando Letelier
[modifica | modifica wikitesto]Orlando Letelier, ministro del governo di Salvador Allende, destituito dal golpe, fu assassinato con un'autobomba il 21 settembre 1976, assieme alla sua segretaria, mentre si trovava in esilio a Washington. Ancora una volta la responsabilità è stata individuata nella DINA, in stretta collaborazione con la CIA. Nel 1993 il generale dell'esercito cileno Manuel Contreras fu riconosciuto da una corte cilena come uno dei mandanti dell'assassinio di Orlando Letelier, ed è finito in carcere militare con una condanna a 7 anni di reclusione.[125][126]
In una lettera aperta, apparsa sul Los Angeles Times il 17 dicembre 2004, il figlio di Orlando Letelier, Francisco, scrisse che l'omicidio del proprio padre era ascrivibile all'Operazione Condor, ovvero a «una rete di intelligence utilizzata da sei dittatori sudamericani dell'epoca, per eliminare i dissidenti».
Cinque giorni prima dell'assassinio di Letelier, Henry Kissinger aveva cassato un comunicato del Dipartimento di Stato agli ambasciatori USA, dove si chiedeva ai governi dei Paesi Sudamericani di cessare con gli omicidi politici. Secondo Kissinger questo documento è stato distorto dal NARA, poiché lui intendeva fornire all'ambasciatore USA in Uruguay un altro sistema per far pressioni sul governo di Montevideo, visto che costui temeva per la propria stessa vita[127].
Conseguenze dell'Operazione
[modifica | modifica wikitesto]Augusto Pinochet, ex dittatore del Cile dal 1973 al 1990, finì i suoi giorni detenuto, sotto processo per i crimini contro l'umanità del suo regime militare. Il giudice Juan Guzmán, che lo aveva inseguito da anni, gli notificò personalmente il mandato di arresto nella sua residenza alla Dehesa, alle porte di Santiago, dove viveva dal ritorno da Londra.[128] Augusto Pinochet è stato accusato di essere il mandante dei crimini commessi dalla «carovana della morte», omicidi di 77 oppositori politici; insieme con lui, sono finiti in carcere sei ex ufficiali dell'esercito, tra cui il generale Sergio Arellano Stark, esecutore materiale della carovana della morte.
Augusto Pinochet è stato riconosciuto come il mandante dell'omicidio di Orlando Letelier ed è stato ricercato negli Stati Uniti.[129][130]
Il 16 ottobre 2008, la Corte Suprema cilena ha condannato a sei anni di carcere il generale Sergio Arellano Stark, comandante della "Carovana della morte", una spedizione militare itinerante che subito dopo il golpe dell'11 settembre 1973 assassinò decine di oppositori di sinistra in tutto il paese. Altri quattro ufficiali criminali: l'ex giudice militare della città di Linares, Carlos Romero, il colonnello Mario Cazenave e i sottufficiali Jose Parada e Julio Barrios, sono stati condannati ciascuno a quattro anni per lo stesso episodio.
Paraguay
[modifica | modifica wikitesto]Tra il 1954 e il 1989, e cioè quando il Paraguay fu governato da Alfredo Stroessner, la tortura, così come gli omicidi a sfondo politico e le sparizioni forzate, fu usata intensamente. Come in diversi altri stati del Centro e Sud America, i metodi di tortura furono principalmente la picana elettrica, i pestaggi e il waterboarding[131]. Alfredo Stroessner non venne mai giudicato per questi suoi crimini perché, una volta caduta la sua dittatura, trovò asilo politico in Brasile.
Conseguenze dell'Operazione
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1997 il dittatore Alfredo Stroessner è stato condannato in contumacia, dal Tribunale dell'Aia, per crimini contro l'umanità e ha vissuto gli ultimi anni della sua vita in esilio a Brasilia.[132]
Uruguay
[modifica | modifica wikitesto]Quando nel 1973, per reprimere la sempre più crescente insurrezione dei Tupamaros, i militari presero il potere nel paese dando via alla dittatura civile-militare, essi incominciarono a fare un uso estensivo della tortura e anche a perfezionarla. I militari torturavano spesso cittadini arrestati senza aver compiuto nessun crimine, infliggendo a loro le stesse tecniche di tortura degli altri paesi sudamericani complici dell'operazione Condor e molti di questi morirono per i maltrattamenti subiti. A differenza degli altri stati latino-americani, i medici ebbero un chiaro ruolo nel processo di tortura.[133]
Influenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Stati Uniti
[modifica | modifica wikitesto]Tale operazione coinvolse in primo luogo la CIA, il servizio segreto statunitense, oltre che apparati militari, organizzazioni di estrema destra, partiti politici e movimenti di guerriglia anticomunisti sudamericani. Tutte queste organizzazioni furono utilizzate come strumento, in svariati stati, per rovesciare governi anche eletti democraticamente come quello di Salvador Allende in Cile.
Furono stanziate sostanziose somme per portare a termine questo massiccio piano politico, poiché gli interessi economici in gioco erano alti, vista la ricchezza, soprattutto di materie prime, dell'America Meridionale. La CIA fornì sempre e comunque sostegno, copertura, assistenza e denaro ai servizi segreti golpisti sudamericani, nonché addestramento presso il Western Hemisphere Institute for Security Cooperation e anche negli Stati Uniti.
Francia
[modifica | modifica wikitesto]La giornalista francese Marie-Monique Robin scoprì negli archivi del ministero degli esteri francese (Quai d'Orsay) documenti originali che dimostrano l'attuazione di un piano per creare in Argentina una "base operativa militare francese", secondo cui ufficiali francesi, esperti in antiguerriglia e controinsurrezione, addestrarono militari argentini in tecniche di tortura e sequestro di dissidenti e oppositori politici.[134] Gli ufficiali francesi erano tutti veterani della guerra d'Algeria e addestrati praticamente in tali materie.
La collaborazione proseguì, dagli anni settanta, fino al 1981, anno in cui fu eletto presidente il socialista François Mitterrand.
Responsabilità civile e penale
[modifica | modifica wikitesto]Responsabilità civile
[modifica | modifica wikitesto]In Italia, il 1º gennaio 2015 è incominciato il processo contro i responsabili dell'Operazione Condor.[135] A febbraio 2015, 9 imputati sono processati per la scomparsa di 30 persone di origine italiana.
Il 17 gennaio 2017 si è concluso il processo per i crimini contro l'umanità, con 8 condanne all'ergastolo.[136] I criminali contro l'umanità condannati all'ergastolo sono Luis García Meza Tejada, presidente della Bolivia dal 1980 al 1981; Luis Arce Gomez, generale, ministro degli Interni di García Meza e narcotrafficante; Juan Carlos Blanco Estrade, ministro degli Esteri dell'Uruguay, già condannato nel suo paese per la scomparsa della maestra Elena Quinteros e per gli omicidi di Zelmar Michelini e Héctor Gutiérrez Ruiz ed ex - militanti del movimento di liberazione Nacional-Tupamaros, Rosario Barredo e William Whitelaw, uccisi a maggio 1976, a Buenos Aires; Jeronimo Hernan Ramirez per l'omicidio di Omar Roberto Venturelli Leonelli in Cile; Francisco Morales Bermúdez Cerruti, presidente del Perù dal 1975-1980, colpevole di omicidio; Valderrama Ahumada, colonnello in congedo dell'esercito cileno, per l'omicidio di Juan Montiglio; Pedro Richter Prada, generale, ex primo ministro del Perù; German Luis Figeroa, capo dei Servizi del Perù.[137]
Una controversia è in corso sull'assegnazione del premio Nobel per la pace a Henry Kissinger a seguito della scoperta di documenti che lo accusano di complicità nell'assassinio di Orlando Letelier.[22][138] Secondo la testimonianza processuale della moglie di Aldo Moro, Eleonora Chiavarelli Moro, Henry Kissinger minacciò di morte Aldo Moro il 25 settembre 1974.[139]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Cass. pen., sez. I, 09.07.2021, n. 43693, in progettodiritti.it (PDF), p. 3.
- ^ (EN) Southern cone rendition program: peru's participation. Operation condor crimes focus of italian indictments.. Peter Kornbluh. National Security Archive Electronic Briefing Book No. 244. February 22, 2008.
- ^ (EN) Condor years.. John Dinges. The New Press. June 1, 2005. ISBN 1-56584-977-9
- ^ (EN) Brazil looks into Operation Condor.. BBC. Americas. 18 May, 2000.
- ^ (EN) Perù Condor Operation.. Documenti declassificati della DINA sulla partecipazione del Perù all'Operazione Condor.
- ^ a b c d (EN) Vincent Bevins, The Jakarta method: Washington's anticommunist crusade & the mass murder program that shaped our world, First Trade Paperback Edition, PublicAffairs, 2021, p. 305, ISBN 978-1-5417-4240-6.
- ^ a b (EN) J. Patrice McSherry, Tracking the Origins of a State Terror Network, in Latin American Perspectives, vol. 29, n. 1, 2002-01, pp. 38-60, DOI:10.1177/0094582x0202900103. URL consultato l'11 marzo 2025.
- ^ (EN) Uki Goñi, Kissinger hindered US effort to end mass killings in Argentina, according to files, in The Guardian, 9 agosto 2016. URL consultato l'11 marzo 2025.
- ^ a b c d Emanuel Pietrobon, Operazione Condor: a scuola di golpe (PDF).
- ^ (EN) Naomi Klein, Shock Doctrine., New York, Picador, 2007, pp. 126, ISBN 978-0-312-42799-3.
- ^ a b Operazione condor - Enciclopedia, su Treccani. URL consultato l'11 marzo 2025.
- ^ a b Kissinger e la questione latinoamericana, su ISPI. URL consultato l'11 marzo 2025.
- ^ a b Operazione Condor, quando il Sudamerica diventò il subcontinente dei dittatori, su la Repubblica, 8 luglio 2019. URL consultato l'11 marzo 2025.
- ^ (EN) Operation Condor | University of Oxford, su ox.ac.uk. URL consultato l'11 marzo 2025.
- ^ (ES) Plan Cóndor – DW, su dw.com. URL consultato l'11 marzo 2025.
- ^ (EN) Condor legacy haunts South America, 8 giugno 2005. URL consultato l'11 marzo 2025.
- ^ (EN) New movie explores global complicity in Argentina's 'dirty war', su NBC News, 10 settembre 2021. URL consultato l'11 marzo 2025.
- ^ (EN) Argentine dictator Videla dies in prison at age 87 - National | Globalnews.ca, su Global News. URL consultato l'11 marzo 2025.
- ^ (EN) Operation Condor, 1975-1980 | National Security Archive, su nsarchive.gwu.edu. URL consultato l'11 marzo 2025.
- ^ Felicitas De Zela, Tesi sulla Commissione della Verità e Riconciliazione (PDF), p. 21.
- ^ a b Nixon Alerted in Advance to Date of Coup.. Peter Kornbluh. National Security Archives Electronic Briefing Book No. 470. May 23, 2014
- ^ a b c Declassified kissinger transcripts reveal strong support for Pinochet following chilean coup .. Peter Kornbluh. National Security Archive Electronic Briefing Book No. 110. February 3, 2004
- ^ a b Nixon e Kissinger aiutarono Pinochet.. Omero Ciai. Repubblica. Ricerca. Archivio. 12 settembre 2008.
- ^ (FR) L'exportation de la torture, in L'Humanité, 30 agosto 2003. URL consultato l'11 marzo 2025.
- ^ (EN) 2,500 Honor Murdered Chilean, in The New York Times, 27 settembre 1976. URL consultato l'11 marzo 2025.
- ^ a b c d Giles Tremlett, Operation Condor: the cold war conspiracy that terrorised South America, su guardian.co.uk, The Guardian, 3 settembre 2020. URL consultato l'11 giugno 2023.
- ^ a b Los Archivos del Horror del Operativo Cóndor., su derechos.org, 26 marzo 2024. URL consultato l'11 marzo 2025 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2024).
- ^ a b (EN) Chile – CJA, su cja.org. URL consultato l'11 marzo 2025.
- ^ a b (ES) ¿Cuántos desaparecidos dejó la dictadura? La duda que alimenta la grieta argentina, su Perfil, 7 febbraio 2020. URL consultato l'11 marzo 2025.
- ^ a b Andrea Fontana, Plan Condor: una sentenza storica per l’Italia e non solo, su cild.eu, 13 luglio 2021. URL consultato il 12 marzo 2025.
- ^ a b Maria Paola Costantini, La Corte di Cassazione e l'Operazione Condor: si confermano le condanne per reati contro i diritti umani per i desparecidos di origine italiana, su Unione forense per la tutela dei diritti umani, 27 luglio 2021. URL consultato il 12 marzo 2025.
- ^ (ES) Plan Cóndor formaba parte de la política estatal, su LARED21, 23 ottobre 2009. URL consultato l'11 marzo 2025.
- ^ Giuseppe Gagliano, La cooperazione tra servizi segreti e criminalità organizzata., Osservatorio Globalizzazione, 17 agosto 2020
- ^ (FR) Escadrons de la mort - l'école française.. Marie-Monique Robin. synopsis. 2005.
- ^ (EN) Paulo Freire’s Ideas Are Just as Powerful Today as Ever, su jacobin.com. URL consultato il 12 marzo 2025.
- ^ (EN) Hidden cells reveal Bolivia's dark past, 5 marzo 2009. URL consultato il 12 marzo 2025.
- ^ (EN) A Coup in Bolivia, Yet Again, su jacobin.com. URL consultato il 12 marzo 2025.
- ^ (EN) Raul O. Garces, Former Uruguayan dictator Juan Maria Bordaberry dies, in The Washington Post, 18 luglio 2011. URL consultato il 12 marzo 2025.
- ^ (EN) Francesca Lessa,Pierre-Louis Le Goff, A silent anniversary in Uruguay?, su Al Jazeera. URL consultato il 12 marzo 2025.
- ^ (EN) Hugh O'Shaughnessy, Chilean coup: 40 years ago I watched Pinochet crush a democratic dream, in The Observer, 7 settembre 2013. URL consultato il 12 marzo 2025.
- ^ (EN) Adam Bernstein, Jorge Rafael Videla, Argentine junta leader, dies at 87, in The Washington Post, 17 maggio 2013. URL consultato il 12 marzo 2025.
- ^ Dictaduras en América Latina: factores internacionales y regionales | UNICEN, su unicen.edu.ar. URL consultato il 12 marzo 2025.
- ^ (EN) The School of the Americas: military training and political violence in the Americas [La Scuola delle Americhe: addestramento militare e violenza politica nelle Americhe], Duke University Press, 2004.
- ^ Cile: l'Operazione Condor secondo la ricostruzione del giudice Juan Guzman.. Cristina Mihura. Peacelink. Latina. Articles. 27 dicembre 2004.
- ^ (EN) Pierre Abramovici, Latin America: the 30 years' dirty war, su Le Monde diplomatique, 1º agosto 2001. URL consultato il 13 marzo 2025.
- ^ a b c d e Vito Ruggiero, I giorni del Condor - Sistemi repressivi tra America latina ed Europa (PDF).
- ^ a b (FR) John Dinges, Les Années Condor, comment Pinochet et ses alliés ont propagé le terrorisme sur trois continents [The Condor Years: How Pinochet and his Allies Brought Terrorism to Three Continents], traduzione di Isabelle Taudière, 2008, ISBN 978-2-70714424-9.
- ^ Al vertice erano presenti, oltre al generale Manuel Contreras, Jorge Casas dall'Argentina, il maggiore Carlos Mena dalla Bolivia, il colonnello Benito Guanes Serrano dal Paraguay, il colonnello José A. Fons dall'Uruguay, e i brasiliani Flávio de Marco, tenente colonnello, e Sotero Vaz, maggiore inviati dal generale Geisel in qualità di osservatori. Nonostante fosse stato contattata anche una delegazione venezuelana, il Paese decise di non partecipare né al vertice né all'Operazione Condor perché il presidente Carlos Andrés Pérez si oppose.
- ^ (EN) Ernesto Londoño, Declassified U.S. Documents Reveal Details About Argentina’s Dictatorship, in The New York Times, 12 aprile 2019. URL consultato il 13 marzo 2025.
- ^ (ES) Uruguay era el "Cóndor 5" y Gavazzo figura como "el jefe" de "CONDOROP", su LARED21, 5 gennaio 2009. URL consultato il 14 marzo 2025.
- ^ (EN) "Operation Condor", an International Organization for Kidnapping Opponents.. Humanitè. 1 January 2007.
- ^ Ko'aga Rone'eta - La "Operacion Condor": El Terrorismo De Estado De Alcance Transnacional, su derechos.org. URL consultato il 15 marzo 2025.
- ^ (ES) Anita Fresno y Bernardo Leighton (PDF), Rivista Cosas, novembre 1985.
- ^ Hemeroteca - La Vanguardia - Home, su hemeroteca.lavanguardia.com. URL consultato il 15 marzo 2025.
- ^ Storie di Storia / 60. DINA: la storia della polizia segreta di Pinochet, su la Repubblica, 18 luglio 2024. URL consultato il 15 marzo 2025.
- ^ Cioè illegalmente e segretamente, senza che il detenuto fosse formalmente accusato di un reato o che venisse registrata ufficialmente la sua detenzione
- ^ (EN) BBC Audio | Witness History | ‘The disappeared’ of Argentina, su bbc.com. URL consultato il 14 marzo 2025.
- ^ Desaparecido - Significato ed etimologia - Vocabolario, su Treccani. URL consultato il 14 marzo 2025.
- ^ Redazione di Rainews, L’aereo usato nei “voli della morte” durante la dittatura è tornato in Argentina, 27 giugno 2023. URL consultato il 14 marzo 2025.
- ^ Sulle rotte della morte nell’ultimo volo dei desaparecidos, su la Repubblica, 23 febbraio 2017. URL consultato il 14 marzo 2025.
- ^ L’ultimo volo, su Internazionale, 12 ottobre 2023. URL consultato il 14 marzo 2025.
- ^ CIJ-Centro de Informaci�n Judicial, Difundieron los fundamentos de la condena a Jorge Rafael Videla a 50 años de prisión por el robo de bebés, su Centro de Información Judicial. URL consultato il 14 marzo 2025.
- ^ (EN) Argentine dictator Videla dies in prison at age 87 - National | Globalnews.ca, su Global News. URL consultato il 14 marzo 2025.
- ^ Patrice McSherry, State violence and genocide in Latin America: the Cold War years, collana Critical terrorism studies, 1. issued in paperback, Routledge, 2011, ISBN 978-0-415-49637-7.
- ^ (EN) Paraguay's archive of terror, 11 marzo 2002. URL consultato il 14 marzo 2025.
- ^ Argentina: trovate le liste nere di Videla, con artisti e intellettuali anti-regime.. Repubblica. Esteri. 5 novembre 2013.
- ^ Vent’anni di terrore e quel rapporto oscuro fra la lotta armata e i servizi segreti, su Messaggero Veneto, 7 agosto 2022. URL consultato l'11 agosto 2022.
- ^ (EN) Mariano Castillo, Trial over terrifying ‘Operation Condor’ under way, su CNN, 5 marzo 2013. URL consultato il 15 marzo 2025.
- ^ Historia, su unesco.org, 18 ottobre 2000. URL consultato il 14 marzo 2025 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2000).
- ^ Ad esempio, nel giugno 1980, si venne a sapere che il governo peruviano aveva collaborato con agenti argentini del 601° Battaglione di Intelligence nel rapimento, nella tortura e nella scomparsa di un gruppo di Montoneros esiliati a Lima.
- ^ In the Press, su johndinges.com, 15 dicembre 2006. URL consultato il 14 marzo 2025 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2006).
- ^ (ES) Por Marcelo Larraquy, Cómo el Batallón de Inteligencia 601 enmascaró el crimen de Noemí Molfino, secuestrada en Lima y asesinada en Madrid, su infobae, 17 luglio 2018. URL consultato il 14 marzo 2025.
- ^ (ES) Militar paraguayo reveló Plan Cóndor - Política - ABC Color, su abc.com.py. URL consultato il 14 marzo 2025.
- ^ (EN) Argentina's dirty war: the museum of horrors, su The Telegraph, 17 maggio 2008. URL consultato il 15 marzo 2025.
- ^ (EN) Operation Condor Trial: US-Backed Conspiracy to "Kidnap, Disappear, Torture and Kill" Latin American Opponents of Dictatorships - Global Research, in Global Research, 7 maggio 2015. URL consultato il 14 marzo 2025.
- ^ (EN) Argentina: Human Rights Watch.. Report
- ^ (EN) Kissinger approved Argentinian dirty war.. The guardian. World. 6 dicembre 2003.
- ^ (EN) Kissinger to argentines on dirty war: the quicker you succeed the better.. Carlos Osorio, Assisted by Kathleen Costar. National Security Archive Electronic Briefing Book No. 104. December 4, 2003
- ^ a b (EN) Report on Operation Condor, October 1, 1976 (PDF).
- ^ (EN) Magnus Linklater, Isabel Hilton e Neal Ascherson, The Fourth Reich: Klaus Barbie and the Neo-Fascist Connection, Londra, Hodder and Stoughton, 1984, ISBN 978-0340344439.
- ^ ARGENTINA: Remains of Mothers of Plaza de Mayo Identified, su Inter Press Service, 8 luglio 2005. URL consultato il 15 marzo 2025.
- ^ (ES) Fabian Bosoer, El general Prats, la guerra y el terror, su Clarín, 27 settembre 2024. URL consultato il 15 marzo 2025.
- ^ a b (ES) mun6, su web.archive.org, 22 aprile 2011. URL consultato il 16 marzo 2025 (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2011).
- ^ Página/12, su pagina12.com.ar. URL consultato il 15 marzo 2025.
- ^ (ES) Documento clave revela cómo la DINA investigó a Prats, su lanacion.cl. URL consultato il 15 marzo 2025 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2007).
- ^ (ES) Atto di cattura dei coniugi Zaffaroni (PDF).
- ^ Zaffaroni Islas, Mariana | Sitios de Memoria Uruguay, su sitiosdememoria.uy. URL consultato il 15 marzo 2025.
- ^ Il processo all'Operazione Condor, un passo avanti storico nella lotta contro l'impunità in America del Sud, su Amnesty International Italia, 5 marzo 2013. URL consultato il 16 marzo 2025.
- ^ a b Argentina, pesanti condanne a militari per l'operazione Condor, su la Repubblica, 27 maggio 2016. URL consultato il 16 marzo 2025.
- ^ (EN) Vital rights ruling in Argentina, 24 agosto 2004. URL consultato il 16 marzo 2025.
- ^ a b c (EN) Argentina ex-military leader Jorge Rafael Videla dies, in BBC News, 17 maggio 2013. URL consultato il 16 marzo 2025.
- ^ Via libera del governo: si farà il processo italiano contro l'Operazione Condor, su la Repubblica, 1º gennaio 2015. URL consultato il 17 marzo 2025.
- ^ Argentina, morto l'ex dittatore Jorge Videla.Confessò la repressione: "7-8mila morti", su la Repubblica, 17 maggio 2013. URL consultato il 16 marzo 2025.
- ^ Videla morto, l'ex dittatore si è spento a 87 anni a Buenos Aires, su Il Fatto Quotidiano, 17 maggio 2013. URL consultato il 16 marzo 2025.
- ^ (ES) Ceferino Reato, Disposición final: la dictadura por dentro y la confesión de Videla sobre los desaparecidos, Sudamericana, 1º marzo 2016.
- ^ Tg3 - Morto Videla, il dittatore mai pentito, su Tg3. URL consultato il 16 marzo 2025.
- ^ Argentina, le confessioni dell’ex dittatore Videla | Oltre il confine, su web.archive.org, 3 giugno 2015. URL consultato il 16 marzo 2025 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2015).
- ^ (EN) Stolen babies: Argentina convicts two military dictators.. Carlos Osorio. National Security Archive Electronic Briefing Book No. 383. July 5, 2012
- ^ Videla, morte di un dittatore, su Corriere della Sera. URL consultato il 16 marzo 2025.
- ^ (EN) Carlos Osorio (a cura di), Operation Condor on trial: legal proceedings on latin american rendition and assassination program open in Buenos Aires, su nsarchive2.gwu.edu. URL consultato il 16 marzo 2025.
- ^ a b (FR) Procès du plan Condor en Argentine: 15 ex-militaires condamnés, su RFI, 28 maggio 2016. URL consultato il 16 marzo 2025.
- ^ (EN) Hugh Bronstein, Argentine court finds 15 guilty in Operation Condor conspiracy, in Reuters, 28 maggio 2016.
- ^ a b (FR) En Argentine, quinze ex-militaires condamnés pour l’opération Condor, 28 maggio 2016. URL consultato il 16 marzo 2025.
- ^ (EN) Uki Goñi, Argentina's last military dictator jailed for role in international death squad, in The Guardian, 27 maggio 2016. URL consultato il 16 marzo 2025.
- ^ (ES) Matt Kennard, La extorsión, Capitán Swing Libros, 22 luglio 2019, ISBN 978-841-204264-1.
- ^ (ES) EEUU apoyó el golpe de Banzer, su web.archive.org, 11 giugno 2010. URL consultato il 16 marzo 2025 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2010).
- ^ a b (EN) Klaus Barbie | SS Officer, Gestapo, Lyon | Britannica, su www.britannica.com, 5 febbraio 2025. URL consultato il 16 marzo 2025.
- ^ (EN) Analysis of the IRR File of Klaus Barbie, su National Archives, 15 agosto 2016. URL consultato il 16 marzo 2025.
- ^ a b c (EN) Hidden cells reveal Bolivia's dark past, 5 marzo 2009. URL consultato il 16 marzo 2025.
- ^ Banzer al capolinea del Plan Condor (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).. Giovanna Vitrano. Selvas. 28 dicembre 2001.
- ^ (EN) Dom Phillips, Brazil Confronts Horrors of the Past With Torture Report’s Release, su TIME, 10 dicembre 2014. URL consultato il 13 marzo 2025.
- ^ Ecco la verità sui crimini della dittatura brasiliana, su il manifesto, 10 dicembre 2014. URL consultato il 17 marzo 2025.
- ^ A CNV - CNV - Comissão Nacional da Verdade, su web.archive.org, 27 agosto 2017. URL consultato il 17 marzo 2025 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2017).
- ^ BBC News | AMERICAS | Brazil looks into Operation Condor, su news.bbc.co.uk. URL consultato il 17 marzo 2025.
- ^ a b (EN) John Dinges, The Condor Years: How Pinochet and His Allies Brought Terrorism to Three Continents, New York, The New Press, 2004, p. 322.
- ^ (EN) Operation Condor References.. Constantine Report. October 23rd, 2007.
- ^ (ES) Los crímenes de la Operación Cóndor (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2008).. La Tercera. 2001.
- ^ (EN) Chile and the United States: Declassified Documents Relating to the Military Coup.. Peter Kornbluh. National Security Archive. George Washington University. September 11, 1973.
- ^ a b Chile: Reports: Truth Commissions: Library & Links: U.S. Institute of Peace, su usip.org, 12 dicembre 2007. URL consultato il 10 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2007).
- ^ a b Il Cile di Augusto Pinochet - Fatti e Cifre, su Amnesty International Svizzera. URL consultato il 10 novembre 2019.
- ^ Cile di Augusto Pinochet: fatti e cifre, su Amnesty International Italia, 3 settembre 2013. URL consultato il 10 novembre 2019.
- ^ (EN) Life under Pinochet: “They were taking turns to electrocute us one after the other”, su Amnesty International, 11 settembre 2013. URL consultato il 16 marzo 2025.
- ^ Copia archiviata (PDF), su wcl.american.edu. URL consultato il 23 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2017).
- ^ (ES) Charles Horman: El americano bueno.
- ^ (EN) National Agenda: Murder Trial Marks a Change in How Chile Does Business: Case of Orlando Letelier shows new respect for human rights under civilian rule.. William R. Lomg. Los Angeles Times. Justice. March 02, 1993
- ^ Cile, il regime alla sbarra.. Repubblica. Archivio. 1º giugno 1995.
- ^ (EN) Henry Kissinger "cancelled warning against political assassinations", su telegraph.co.uk. Alex Spillius. Washington. The telegraph.
- ^ Cile, ordine di arresto per Pinochet.. RoccoCotroneo. Corriere della sera. Archivio. 2 dicembre 2000.
- ^ Anche gli Usa potrebbero processare Pinochet.. Corriere della sera. Archivio. Mappamondo. 9 gennaio 2009.
- ^ Gli Usa potrebbero chiedere l'estradizione di Pinochet.. Repubblica. Mondo. 11 aprile 2000.
- ^ http://www.abc.com.py/especiales/memorias-del-stronismo/tortura-y-miedo-en-la-dictadura-472430.html
- ^ Alfredo Stroessner.. Dittatori.
- ^ (ES) Muertes en las prisones uruguayas [Morte nelle prigioni uruguaiane] (PDF), Servicio Paz y Justicia, 1984.
- ^ Astiz prese il suo cavillo in tribunale.. Alejandra Dandan, El Pais, 25 gennaio 2007.
- ^ Si farà in Italia il processo contro l'Operazione Condor.. Daniele Mastrogiacomo. Repubblica. Cronaca. 1º gennaio 2015.
- ^ Desaparecidos, processo Condor: 8 ergastoli e 19 assoluzioni.. Repubblica.
- ^ Sentenza Condor.. Procedimento penale 2/15 R.G. - Contro "ARCE GOMEZ, Luis ed altri 32". III Corte di Assise di Roma.
- ^ (EN) New evidence implicates Henry Kissinger in assassination case (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2015).. Pete Yost. Huffington Post. 6 ottobre 2010.
- ^ Minacce di morte Moro targate Kissinger.. di Gianni Lannes.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Colpo di Stato in Cile del 1973
- Cile di Pinochet
- Guerra sporca
- Processo di riorganizzazione nazionale
- Safari Club
- Western Hemisphere Institute for Security Cooperation
- Missing - Scomparso
- Nonne di Plaza de Mayo
- Madri di Plaza de Mayo
- Comisión Nacional sobre la Desaparición de Personas
- Desaparecidos
- Massacri anticomunisti
- Ingerenze degli Stati Uniti in politica estera
- Strategia della tensione in Italia
- Operazione Gladio
- Servizi segreti
- Voli della morte
- Operazione Colombo
- Carovana della morte
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Operazione Condor
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Operazione Condor, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Operation Condor, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Gli obiettivi della politica estera americana dal Vecchio al Nuovo Ordine Mondiale., Noam Chomsky. Prima edizione in lingua inglese 1992.
- Dossier desaparecidos., Centro italiano studi per la pace.
- (ES) Los Archivos del Horror del Operativo Cóndor.. Stella Calloni. El Día Latinoamericano. 8 agosto 1998.
- (EN) Operation condor on trial.: legal proceedings on latin american rendition and assassination program open in buenos aires. Carlos Osorio. National Security Archive Electronic Briefing Book No. 416. March 8, 2013
- (EN) Operation Condor.. Spartacus educational.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 159606261 · LCCN (EN) n95079651 · J9U (EN, HE) 987007266277705171 |
---|