Esteri

Bielorussia, prima apertura di Lukashenko alla piazza: "Non sarò presidente con la nuova Costituzione"

Il presidente bielorusso Lukashenko (ansa)
Il presidente, contestato da mesi, per la prima volta si dice pronto al passo indietro: ma non è chiaro se e quando la nuova Carta verrà adottata. Dietro alla mossa probabilmente ci sono le pressioni di Mosca
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MOSCA - Il presidente bielorusso, Aleksandr Lukashenko, ha dichiarato che non guiderà più il Paese  dopo che verrà adottata la nuova Costituzione promessa alla piazza che da agosto ne contesta la rielezione. "Non sto facendo una Costituzione per me stesso", ha detto citato dall'agenzia statale BelTA, "non sarò presidente sotto la nuova Costituzione". Non è però chiaro quando sarà adottata questa nuova Costituzione.

Lukashenko ha parlato durante un incontro col personale medico dell'ospedale numero 6 della capitale, all'indomani colloqui in avuti a Minsk col ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov.



Da tre mesi e mezzo decine di migliaia di persone scendono regolarmente in piazza a Minsk chiedendo le dimissioni di Lukashenko, che governa la Bielorussia da oltre un quarto di secolo violando continuamente i diritti civili e umani. A far montare la protesta è stata la contestata vittoria di Lukashenko alle presidenziali del 9 agosto, ufficialmente con l'80% dei voti: un risultato inverosimile secondo molti osservatori e probabilmente frutto di massicci brogli elettorali. Le autorità hanno finora represso le manifestazioni pacifiche con ondate di arresti e violenze.