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Gareth Thomas con la maglia dei "dragoni" del Galles

Dopo il malinconico campione di wrestling, Mickey Rourke � pronto per uan nuova interpretazione sportiva: nel suo prossimo film ha deciso di interpretare un giocatore di rugby gay. “Sar� il miglior film della mia carriera”, ha detto l’attore americano, divenuto famoso dopo�“Nove settimane e mezzo” al fianco della splendida Kim Basinger e premiato con il Leone d’oro a Venezia per “The Wrestler”. La storia di rugby che Rourke porter� sullo schermo � ispirata alla vita di Gareth Thomas, l’ex capitano del Galles, il primo rugbista di alto livello a fare “coming out”.

VERSO LE RIPRESE – la stella di Hollywood aveva annunciato l’intenzione di girare il film poco pi� di un anno fa. E ora si appresta a iniziare le riprese:��Ho appena finito di scrivere il copione sulla vita di Gareth Thomas. Mi affascina il fatto che l’ex capitano del Galles sia stato il primo atleta di grido a essersi dichiarato gay nel pieno della carriera sportiva. E proprio in quello che � lo sport pi� macho e violento dopo la boxe�, ha detto Rourke. “Quello su Thomas sar� il miglior film della mia carriera – ha aggiunto –�Le riprese sono previste per aprile, quando avr� fatto dieci mesi di allenamento e tre o quattro per imparare l’accento gallese, che non � il mio forte�.

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Mickey Rourke

L’INCONTRO CON GARETH –�La stella di Hollywood e il rugbista delle valli gallesi: una coppia che non ti aspetti. Eppure l’attore e il giocatore si sono incontrati pi� volte. Rourke � stato spesso ospite del Millennium Stadium di Cardiff, suscitando l’entusiasmo�dei fan, per vedere dal vivo Thomas giocare. E forte � stata l’impressione suscitata nel giocatore, che recentemente ha annunciato il ritiro dalla carriera internazionale (� approdato da qualche stagione al rugby a XIII): “Mickey Rourke ama il rugby e ammira i rugbisti. Ha sempre voluto fare un film basato sul rugby, ma aveva bisogno di una persona o un personaggio di cui parlare. Ha letto la mia storia e mi ha contattato. Se la mia vita � stata d’aiuto alle persone che l’hanno letta sui giornali, chiss� quante altre potrebbero essere aiutate ulteriormente con un film”.

Paolo Ligammari